Ricetta per 6-8 persone (ingredienti e quantità)
Un chilo di farina di ceci, 4 litri d’acqua, 30-35 grammi sale fino per la pastella, sale grosso per la rifinitura finale sulla superficie, pepe nero macinato secondo gusti e 2 bicchierini di un bell’extravergine dolce.
Preparazione (tempo 15-45 minuti circa la cottura, escluso il riposo dell’impasto)
L'impasto è simile, un po' più liquido, a quello della panissa. Si uniscono in un’ampia terrina i due ingredienti base, acqua e farina, disponendo la farina a fontana. L’impasto liquido, ben amalgamato e senza grumi, riposa una decina di ore coperto (non in frigo), e andrà schiumato affinché cocendo non annerisca. S’aggiungono ora sale e olio. La cottura, in tegami di rame stagnato, e comunque antiaderenti, richiede 15 minuti in forno a legna (ad es. d’olivo), fuoco sopra. In casa, mezz’ora in forno normale preriscaldato, a 220° (se il forno non è in bolla, l’inclinazione fa sì che la farinata cuoccia troppo da una parte e poco dall’altra). Dopo di che si spegne il forno e si accende il grill per 15 minuti, in modo da ottenere una superficie dorata, color nocciola. Una volta pronta, si sparge un poco di sale grosso in superficie. Si porziona di solito tagliata a quadratoni. Quando s’inforna, se piacciono e nella stagione giusta si possono aggiungere ad es. i rossetti in superficie, preventivamente infarinati e setacciati. Come partner la farinata chiede immancabilmente vini bianchi, ad esempio il Val Polcevera DOC, da servirsi a 10-11° in calici a stelo alto.
Umberto Curti
Storia e tradizione della farinata li trovi nell’Alfabeto del Gusto di Ligucibario, il sito dedicato al made in Liguria e all’etnogastronomia
Le più importanti parole relative a vino, formaggio, pasticceria, pasta, salumi, olio, birra e cucina (compreso un focus specifico sulla cucina araba) le trovi nel Lessico delle Arti Alimentari, sempre su http://www.ligucibario.com/.
Un chilo di farina di ceci, 4 litri d’acqua, 30-35 grammi sale fino per la pastella, sale grosso per la rifinitura finale sulla superficie, pepe nero macinato secondo gusti e 2 bicchierini di un bell’extravergine dolce.
Preparazione (tempo 15-45 minuti circa la cottura, escluso il riposo dell’impasto)
L'impasto è simile, un po' più liquido, a quello della panissa. Si uniscono in un’ampia terrina i due ingredienti base, acqua e farina, disponendo la farina a fontana. L’impasto liquido, ben amalgamato e senza grumi, riposa una decina di ore coperto (non in frigo), e andrà schiumato affinché cocendo non annerisca. S’aggiungono ora sale e olio. La cottura, in tegami di rame stagnato, e comunque antiaderenti, richiede 15 minuti in forno a legna (ad es. d’olivo), fuoco sopra. In casa, mezz’ora in forno normale preriscaldato, a 220° (se il forno non è in bolla, l’inclinazione fa sì che la farinata cuoccia troppo da una parte e poco dall’altra). Dopo di che si spegne il forno e si accende il grill per 15 minuti, in modo da ottenere una superficie dorata, color nocciola. Una volta pronta, si sparge un poco di sale grosso in superficie. Si porziona di solito tagliata a quadratoni. Quando s’inforna, se piacciono e nella stagione giusta si possono aggiungere ad es. i rossetti in superficie, preventivamente infarinati e setacciati. Come partner la farinata chiede immancabilmente vini bianchi, ad esempio il Val Polcevera DOC, da servirsi a 10-11° in calici a stelo alto.
Umberto Curti
Storia e tradizione della farinata li trovi nell’Alfabeto del Gusto di Ligucibario, il sito dedicato al made in Liguria e all’etnogastronomia
Le più importanti parole relative a vino, formaggio, pasticceria, pasta, salumi, olio, birra e cucina (compreso un focus specifico sulla cucina araba) le trovi nel Lessico delle Arti Alimentari, sempre su http://www.ligucibario.com/.
La farinata... da noi è culto insieme ad un trancio di pizza al taglio ... (La Spezia), oppure in qualche sera d'inverno anche a casa.... gioia pura! A me è piaciuta anche quella bianca savonese!
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